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Correlazioni in Medicina



Simvastatina, efficace nella sclerosi multipla recidivante-remittente


A partire dal 1993, sono stati approvati cinque farmaci per il trattamento delle forme recidivanti della sclerosi multipla.

Tutti questi farmaci si sono rivelati parzialmente efficaci nella maggior parte dei pazienti, necessitano di somministrazione per via iniettiva cronica e sono costosi.

Le statine sono farmaci che abbassano i livelli di colesterolo e sono ampiamente usati per la prevenzione primaria e secondaria degli eventi cardiovascolari, dovuti ad aterosclerosi.

Oltre all’effetto di riduzione del colesterolo, le statine presentano anche effetti immunomodulatori.

Le statine inibiscono l’antigene LFA-1 , un ligando per la molecola di adesione intercellulare [ ICAM ] che permette alle cellule antinfiammatorie di passare attraverso la barriera ematoencefalica, e la produzione della metalloproteinasi 9 della matrice, un enzima associato alla trasmigrazione delle cellule T attraverso le barriere endoteliali .
Inoltre è stato dimostrato che le statine inducono uno shift della produzione delle citochine pro-infiammatorie ( T-helper 1 ) a citochine anti-infiammatorie ( T-helper 2 ) nelle cellule T autoaggressive.

I dati sperimentali indicano che le statine potrebbero rappresentare un beneficio per i pazienti con sclerosi multipla.

Uno studio, coordinato da Ricercatori del Medical University of South Carolina , ha valutato l’effetto di una statina , la Simvastatina (assunta per os ) nei pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente.

Tra il maggio 2001 ed il febbraio 2002 sono stati arruolati 45 soggetti, di età compresa tra i 18 e i 55 anni, ai quali era stata diagnosticata sclerosi multipla recidivante-remittente.
Questi pazienti non erano stati trattati nei 3 mesi antecedenti con Interferone o con Glatiramer , o con Corticosteroidi nell’arco di 30 giorni dallo screening.

I pazienti sono stati tenuti in osservazione ( follow-up ) per 3 mesi e sono stati sottoposti mensilmente a risonanza mag netica per immagini ( MRI ).

I pazienti che, durante questa fase, hanno evidenziato almeno 1 lesione captante il gadolinio sono stati sottoposti a trattamento farmacologico con 80mg/die di Simvastatina, per 6 mesi.

L’MRI è stata ripetuta a 4, 5 e a 6 mesi di trattamento.

L’end point primario era rappresentato dal numero di lesioni captanti il gadolinio in T1 , nella fase di pretrattamento e durante il trattamento, mentre l’end point secondario comprendeva il volume delle lesioni, il numero di nuove lesioni e il volume totale delle lesioni in T2 più una misura dell’atrofia cerebrale.

Outcome clinici secondari erano : incidenza di recidiva , cambiamento nel punteggio dello stato di disabilità .

Delle 45 persone sottoposte a screening , 30 sono risultati elegibili per il trattamento.
Due pazienti non hanno completato lo studio.

Il trattamento con Simvastatina ha ridotto il numero medio delle lesioni captanti il gadolinio del 44% rispetto alla fase di pretrattamento ( p < 0.0001 ).

Il volume delle lesioni captanti il gadolinio si è ridotto del 41% dopo trattamento ( p = 0.0018 ).

Non sono stati riscontrati cambiamenti nei punteggi di stato di disabilità tra il periodo di pretrattamento e quello di trattamento.

Al basale, i livelli di colesterolo totale medio e di LDL erano pari a 5.0mmoli/l e 3.1mmoli/l, rispettivamente.
Dopo 6 mesi di trattamento, questi livelli erano scesi a 3.5mmoli/l e a 1.8mmoli/l, rispettivamente ( p < 0.0001 ).

In 9 pazienti, la terapia con Simvastatina non ha prodotto cambiamenti nel numero relativo di un sottogruppo di monociti ( CD14+ ) e di linfociti ( CD3+, CD4+, CD8+, CD19+ ).

Non sono stati evidenziati cambiamenti nella secrezione delle citochine Th1 e Th2.

Nel corso del trattamento farmacologico, non sono emersi gravi eventi aversi.
Due pazienti hanno manifestato significativi incrementi nei test per la funzione renale ed uno ha presentato una concentrazione della creatinina-fosfochinasi , clinicamente rilevante , dopo 1 mese di trattamento, con successivo ritorno a valori normali per il rimanente periodo di terapia.

Tre pazienti hanno riportato episodi di debolezza muscolare probabilmente correlata al trattamento farmacologico.

Questi risultati indicano che la Simvastatina al dosaggio di 80mg/die per un periodo superiore a 6 mesi potrebbe inibire le componenti infiammatorie della sclerosi multipla che sono causa di disabilità neurologica. ( Xagena2004 )

Vollmer T et al, Lancet 2004; 363: 1607-1608



Neuro2004 Farma2004

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